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"Se fossi in te andrei in Olanda" offre percorsi di lettura e di approfondimento nella letteratura della migrazione prodotta in Olanda a partire dalla metà degli anni Novanta da figli di lavoratori ospiti marocchini e da profughi politici. Accanto a romanzieri, vi si troveranno poeti attivi su podi multimediali, traduttori del Corano, scrittori che esplorano i confini tra fiction, non fiction e scritture dell'io, intellettuali cosmopoliti per cui il neerlandese non è che una delle lingue di espressione letteraria. Si tratta di autori per lo più ignoti al pubblico italiano, con le importanti eccezioni di Abdelkader Benali e Kader Abdolah, divenuti tra i maggiori rappresentanti della letteratura neerlandese su scala globale. In un momento storico il cui modello di "felice" multiculturalismo, elaborato in Olanda nel Dopoguerra, è stato messo in crisi dagli eventi, globali e locali, dell'ultimo quindicennio, le scritture di questi autori di retroterra migratorio contribuiscono alla problematizzazione delle identità culturali e dei discorsi su immigrazione, integrazione e identità nazionale, partecipando inoltre al ripensamento del rapporto tra letteratura e mondo, tra letteratura ed esperienza e tra letteratura ed identità.